E se fosse tutta una questione di stress?

tisch

Utente
1 Aprile 2007
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La domanda giusta non è: cosa preferiscono le donne?
La domanda giusta è: come posso uscire dalla mia misera condizione?

Torniamo alle giustificazioni, alle menzogne che diciamo a noi stessi e di cui parlavo ieri sera....restare nella propria condizione di emarginato senza muovere un dito, paralizzato dai brutti ricordi del passato e preoccupato per ciò che potrebbe riservare il futuro, è quanto di peggio ci possa essere.
O diventi un monaco buddhista che trascende i propri desideri terreni e vive una vita fatta solo di preghiera e meditazione, per cui bello o brutto, con donne o senza donne, con capelli o senza capelli, ricco o povero non te ne frega più nulla, oppure cerchi di far qualcosa per cambiare, per evolverti, per cercare di essere un'altra persona.
Restare bloccato nel proprio stato, come una larva che non riesce mai a trasformarsri, un bruco che non riesce mai a diventar farfalla e spiccare il volo, alla lunga ti porta a vivere una condizione peggiore di quella che vivi oggi....perchè non solo ti ritrovi sempre nella stessa misera condizione in cui ti trovavi anni prima, ma devi anche convivere col rimpianto di aver perso anni e anni della tua vita senza far nulla....anni che nessuno ti restituirà.

 

hitch

Utente
13 Luglio 2016
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Janus ha scritto:
M4X ha scritto:

Janus, mi sembra strano che con tutte le tue esperienze tu non sia riuscito a trovare nemmeno una donna, cioè per la legge dei grandi numeri almeno una la dovresti trovare essendo tu impegnato in così tante cose, io sono impegnato in molte meno cose rispetto a te e vedo che le occasioni di conoscere donne sono tantissime.




Perché a nessuna ragazza frega nulla di un cesso mezzo calvo, preferiscono criminali e stupratori, str***i **strad* infami, ma con un bel viso e tanti capelli. Se solo tu fossi nelle mie condizioni scopriresti la vera natura delle donne. La loro ipocrisia e totale mancanza di dignità e moralità è disgustosa.


Se tu fossi una ragazza mostreresti empatia e moralità e ti scoperesti un cesso? Ovviamente no, sei tu il primo che giudica in base all'aspetto e cataloghi le persone con i voti di scuola in base all'aspetto fisico. E non sbagli facendo ciò, semplicemente applichi quello che viene applicato alla tua persona, l'unica cosa che non va nei tuoi discorsi è l'eccessiva misoginia.
 

tisch

Utente
1 Aprile 2007
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Hitch ha scritto:

Se tu fossi una ragazza mostreresti empatia e moralità e ti scoperesti un cesso? Ovviamente no, sei tu il primo che giudica in base all'aspetto e cataloghi le persone con i voti di scuola in base all'aspetto fisico. E non sbagli facendo ciò, semplicemente applichi quello che viene applicato alla tua persona, l'unica cosa che non va nei tuoi discorsi è l'eccessiva misoginia.


Infatti. Le stesse considerazioni che le donne fanno su di lui, valutandolo e scartandolo, lui le fa sulle donne dando loro i voti. Sembra che se il ragazzo cerca la bella ragazza va bene, se invece è la ragazza a cercare il bel ragazzo allora è una tr**a di bassa lega, stronza, pu***na, devi morire, cagna, ecc...ecc..

E poi lui parla di moralità e dignità, come se la moralità e la dignità di una persona si misurassero sulla base della bellezza del partner.
Allora io che ho una ragazza con gli occhi grandi, un bel sorriso e tutte le curve al posto giusto, sono una persona senza moralità, senza dignità, ipocrita, vuota, ecc....?

Quel che non va nel suo modo di vedere le cose è odiare le donne per il semplice fatto che lo snobbano...è la favola della volpe e l'uva di cui parlavo prima:

vorrei avere avere un rapporto di qualsiasi genere con una donna, occasionale o duraturo, non riesco ad averlo, e a forza di collezionare rifiuti su rifiuti mi autoconvinco che non sto rinunciando a chissà cosa....che in fondo tutte le donne sono meschine, senza dignità, ipocrite, ecc....non è che sono io che fallisco miseramente, che non sono in grado di prendermi ciò che desidero....no, sono le donne che fanno schifo e non valgono nulla.

Da qui poi l'atteggiamento rinunciatario che spesso manifesta: se le donne non valgono nulla, perchè mi dovrei mettere in discussione? Perchè sforzarmi di cambiare? Per raggiungere un grappolo d'uva acerbo?
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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Tisch ha scritto:
restare nella propria condizione di emarginato senza muovere un dito, paralizzato dai brutti ricordi del passato e preoccupato per ciò che potrebbe riservare il futuro, è quanto di peggio ci possa essere.




Bravo. Parole sagge.
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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Tisch ha scritto:
Sembra che se il ragazzo cerca la bella ragazza va bene, se invece è la ragazza a cercare il bel ragazzo allora è una tr**a di bassa lega, stronza, pu***na, devi morire, cagna, ecc...ecc..



Ma lo avete visto quel documentario sulle donne che pagano i gigolò? E su quelle che vanno a farsi le vacanze tutto sesso? Insomma belli miei il mondo è cambiato, le donne apprezzano il bel maschio come noi apprezziamo la bella fimmina. fatevene una ragione!
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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M4X ha scritto:


Ci sono donne attratte proprio dai pelati

Beh almeno chiamali calvi, pelati è un po dispregiativo. comunque sono d'accordo con te. ho un'amica che se no son calvi non li vuole e quando avemmo una storia lei fu attratta proprio dal fatto che fossi rasato a zero e quando un giorno mi passo la mano sulla testa esclamò: ma tu non sei calvo! quasi ne fosse rimasta delusa.

Secondo me l'uomo calvo/rasato (alla fine non credo che per loro faccia tanta differenza) per alcune donne è un sex appeal un po come l'uomo con la cravatta.
 

m4x

Utente
14 Novembre 2014
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Ahahah ma dai pelato o calvo non fa nessuna differenza, pelato non è assolutamente dispregiativo, significa privo di capelli.

Dai è una discussione assurda, adesso con il political correct arriverai a dire che dovremmo chiamare i pelati diversamente capelloni :D
 

artiglio5825

Utente
22 Luglio 2010
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M4X ha scritto:

Artiglio, avevo capito che anche tu avevi problemi con le donne dato che ti lamenti sempre, se rimorchi non ha senso lamentarsi, anzi dovresti condividere le tue esperienze con chi è meno fortunato di te o non ci sa fare.


uno meno fortunato sei tu dato che hai il pelo di xxxx al posto del cervello evidentemente dato che non sai parlare d'altro, però non me ne frega di aiutarti, arrangiati da solo.
 

laurenzio

Utente
30 Agosto 2014
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Io mi auguro per janus che la sua prossima esperienza in Germania sia condita anche dal trovare una persona di suo gradimento che gli stia accanto (per poco, per molto, chissà)

Io lo capisco sto ragazzo, c'è gente qua che si può permettere di cambiare partner come un paio di scarpe. Ma purtroppo ci sono anche persone per cui per i motivi più disparati questa è una cosa impossibile. Voi questo non lo capite. Parlate come se tutti fossero al vostro livello derossi e max, evidentemente in questo siete superiori a noi pelatodepressi, volevate sentire questo?

Ovviamente apparte questo siete omuncoli insignificanti
 

artiglio5825

Utente
22 Luglio 2010
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Tisch ha scritto:
Janus ha scritto:

Quando non si agisce è per paura del fallimento. Dopo aver sofferto troppo e aver ottenuto troppi fallimenti, la paura ti impedisce di fare parecchie scelte, e ci si ritrova nell'immobilismo per anni. Ed è proprio quello che è successo a me, ma preferisco non fare nulla che riprovare e fallire, almeno per quanto riguarda ragazze e vita sociale.


A proposito di paure....

La menzogna è culturalmente considerata qualcosa di deprecabile. Ai bambini insegniamo che le bugie hanno le gambe corte e che mentire è peccato.
Però allo stesso tempo, siamo abituati a pensare che mentire ogni tanto a qualcuno per evitargli un dolore è giusto: in tal caso non è più dire menzogne, ma è dire una bugia a fin di bene. Quindi, visto che mentire a noi stessi serve a evitarci dolore, allora possiamo farlo, è accettabile. Peccato che in questo caso ci sfugga il fatto che non è per niente a fin di bene!
Infatti, quale bene può farci nascondere la verità a noi stessi? Possiamo davvero ingannarci su qualcosa che sappiamo benissimo?
Certo,possiamo fingere di credere alle nostre balle quanto vogliamo, ma dentro di noi sappiamo comunque come stanno le cose.
Molti di noi sono diventati maestri in questa arte, sviluppando talmente tanti modi e strategie diverse per mentire a sè stessi, da avere l'imbarazzo della scelta! Veri professionisti della balla, non raccontata agli amici al bar per impressionarli, ma a sè stessi con l'obiettivo principale di difendersi, di preservare la propria identità e il proprio valore, di sentirsi OK anche quando non ci sarebbe esattamente da essere fieri dei propri comportamenti, di rendere accettabili standard molto inferiori a quelli che meriterebbero di avere.

Il meccanismo di autogiustificazione si sviluppa fondamentalmente in questi 5 passaggi:

1. Ci troviamo davanti a una situazione che ci crea stress, tensione, disagio. Sappiamo che affrontarla sarebbe la cosa più giusta per noi, ma la paura rende la scelta difficile, creandoci delle resistenze.

2. Quando una persona prova dolore, istintivamente cerca subito di eliminare, o quanto meno ridurre, quella sensazione. Per questo motivo iniziamo a rimandare o a evitare del tutto di mettere in atto quel cambiamento o di assumerci quella responsabilità

3. Poichè dire a sè stessi: Sto rimandando semplicemente perchè ho paura di non farcela (o di non essere all'altezza o delle conseguenze) ci farebbe stare male, creando una pressione esterna insopportabile e un grande senso di inadeguatezza, ecco che scatta la strategia della bugia a sè stessi, ossia razionalizzare e dirsi qualcosa di non vero, ma che giustifichi con una motivazione plausibile il comportamento limitante.

4. Ripetiamo qualche volta a noi stessi quella scusa per convincerci, possibilmente rafforzandola con qualche altra credenza comune che dimostri la validità del nostro ragionamento

5. In poco tempo non ci sentiamo più inadeguati ma, al contrario, possiamo addirittura sentirci saggi, ragionevoli, e in grado di prendere decisioni giuste, poichè abbiamo saputo fare la cosa che era senz'altro la migliore.

Sono infiniti i modi in cui le persone riescono a mentire a sè stesse, ma fondamentalmente le tipologie di menzogne possono essere racchiuse in 3 gruppi principali:

1. Io sono fatto così!

Non sono portato
Non posso farlo, sono abituato a cose diverse
Non mi riesce
Sono una donna e quindi non posso

Tutte giustificazioni legate alle nostre caratteristiche personali: pochè siamo fatti così, non potremo agire diversamente.
Dirsi questo, e di conseguenza crederci, ci giustifica a non agire, ci permette di rinunciare a qualcosa trasformando la rinuncia in una scelta saggia e consapevole, che tiene conto di chi siamo e delle nostre caratteristiche.

2. Non è colpa mia!

Tanto con lui/lei è impossibile
Qui purtroppo funziona così
Vorrei, ma non ho tempo
Posso ripeterlo all'infinito, ma tanto non mi ascoltano

Tutte queste affermazioni hanno in comune lo scaricare la responsabilità all'esterno. Se non è colpa nostra, che cosa possiamo fare? Non dipende da noi, ma dall'ambiente, dal passato, dalla moglie o dal marito, dalla gente, dalla società di oggi, dal maltempo o dal governo ladro!
Inoltre, più lo ripetiamo, più ci possiamo lamentare diventando la vittima, il povero innocente oppresso dalle circostanze avverse, o meglio ancora l'accusatore che si erge puntano il dito contro tutti coloro che lo avversano ingiustamente.
Con queste giustificazioni riusciamo addirittura a trasformare le nostre fughe in atti eroici, traendone anche la sensazione di essere noi i veri vincitori morali.

3. La volpe e l'uva

Dopo tutto, a me non importa
Alla fine, ho già quel che mi serve
Ma che mi frega?
Preferisco restare così come sono
In fondo cosa cambia?

E' il tipico comportamento della volpe che non potendo avere l'uva dice che è acerba.
In questo caso, il senso del nostro valore viene salvato togliendo importanza a quello che era, fino a poco tempo prima, il nostro oggetto del desiderio. Se non vale più tanto, non vale neanche più la pena impegnarsi per ottenerlo! Non è che stiamo rinunciando o che siamo in difficoltà....è l'uva che non è buona!
Anche in questo caso possiamo sentirci particolarmente saggi ed equilibrati, perchè abbiamo scelto di non disperdere energie per qualcosa di poco valore. E perchè no, potremo anche sentire un piacevole senso di superiorità rispetto a tutti quei poverini che non si rendono conto di quanto poco valore abbia quell'uva.


Mentire a sè stessi è una delle strategie più diffuse per allontanare paure, responsabilità, momenti di confronto con noi stessi e con tutte quelle situazioni che ci potrebbero creare disagio.
Ma la domanda da farsi è: funziona?
La risposta è netta e indiscutibile : no!

Le persone mentono a loro stesse perchè non possono fare a meno di soddisfare i propri bisogni (quello della sicurezza è uno dei bisogni fondamentali). Qualsiasi cosa permetta di alleviare il disagio e ci dia l'impressione di poter riprendere velocemente il controllo della situazione è quindi ben accetta e si ha la sensazione che funzioni. Ma non è così. E' solo un'illusione.

Ciò che ci toglie dal dolore nell'immediato, spesso ci può creare una quantità di dolore infinitamente più grande in tempi più lunghi, perchè prima o poi dovremo affrontare la realtà.
Anche nel caso in cui riuscissimo a rimandare il momento della verità all'infinito (alcuni sono così abili da riuscirci!), la pena da scontare sarà la più grande e dolorosa di tutte: rimanere bloccati allo stesso livello di crescita, non evolversi come individui.
Infatti nel momento in cui mentiamo a noi stessi, ci impediamo di vedere le cose come stanno, e di metterci in gioco per affrontarle.
Per crescere dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort, affrontare ciò che ci crea disagio ed essere in grado di convivere con l'insicurezza che naturalmente proviamo quando affrontiamo una situazione nuova o difficile.
Dobbiamo imparare a convivere con l'insicurezza, e a trattarla come la nostra migliore amica invece che fuggirla. Quando riusciamo a sentirci sicuri nell'insicurezza non abbiamo più bisogno di evitarla, ma, al contrario, possiamo iniziare a capirla veramente, facendo nostro il messaggio che ci sta portando e usandola a nostro vantaggio.
Non fare questo significa garantirsi un'esistenza misera e limitata, dove l'obiettivo principale non è più vivere, ma sopravvivere. Ed è veramente questo ciò che vogliamo?
Naturalmente, nessuno vorrebbe una vita del genere, eppure per la maggior parte delle persone questa è la triste realtà. E indovina come fanno a rendersi accettabile tutto questo? Mentono a sè stessi evitando di guardare le cose come stanno.


riflettendoci un attimo noti che la società è congegnata al contrario di quello che dice questo libro.
essendo in una condizione poco piu elevata di quella di uno schiavo di 200 anni fa per il 99% della popolazione italiana (non parliamo di paesi ancora piu sxxxxti) la vita è pura sopravvivenza condita da pu***nate per cercare di non pensarci.
 

m4x

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14 Novembre 2014
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Janus non prendere alla leggera i sides, io non sono medico e di cose del genere non capisco nulla, ma non penso sia una cosa positiva la perdita di libido, parlane con un medico.
Comunque non ti abbattere anche se con le donne va male hai fatto tante cose positive nella vita, quindi non ti arrendere, prima o poi incontrerai anche tu la donna che fa per te.

Artiglio questa visione nichilista non penso ti faccia bene, certo a volte nella vita sembra andarti tutto contro, ma bisogna rialzarsi e andare avanti, è proprio nei momenti più difficili che si diventa più forti e si cresce.
 

marlin

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Oggi è il giorno della fertilità[:)], utilizziamolo per capire che gli istinti che ci muovono ( e che se non finalizzati ci fanno soffrire) sono legati alla riproduzione.

Si fa tanto l'elogio degli animali che sarebbero migliori degli uomini, ma allora si pensi che l'animale quando si accoppia vuole riprodursi, mentre noi facciamo di tutto per non farlo e tenerci il solo piacere.

Se si crede che l'uomo è alla fine solo un animale bisognerebbe prendere atto che questo modo di fare è innaturale quindi non può non essere fonte di problemi.

A livello animale, ossia biologico ed evolutivo, un esemplare che continua ad accoppiarsi senza riprodursi è un completo fallimento.

Ciao

MA - r l i n
 

tisch

Utente
1 Aprile 2007
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artiglio5825 ha scritto:

riflettendoci un attimo noti che la società è congegnata al contrario di quello che dice questo libro.
essendo in una condizione poco piu elevata di quella di uno schiavo di 200 anni fa per il 99% della popolazione italiana (non parliamo di paesi ancora piu sxxxxti) la vita è pura sopravvivenza condita da pu***nate per cercare di non pensarci.


Io invece vedo che la società è congegnata diversamente.
Vedo gente sorridere anche per fesserie, uscire, divertirsi, andare qua, andare là, conoscere gente, viaggiare, godersi la vita senza farsi mille paranoie. La normalità è questa, guardati intorno.
Parlo di godersi la vita a livello umano, non di problemi materiali o economici come il mutuo da pagare, lo stipendio arretrato di 3 mesi che non arriva o la cartella di Equitalia. Forse intendi questo quando parli di schiavo di 200 anni fa...viviamo in un paese schifoso e corrotto, lo so, ma quel libro non parla della decadenza economica dell'Italia. Parla della nostra decadenza interiore.
Se poi uno ha precaricato in testa lo schema mentale secondo cui la vita fa schifo (nichilismo puro), allora è normale che veda solo lo schifo, la gente che soffre, e non badi più al resto.

Vedi, dal punto di vista prettamente scientifico, il nostro corpo è progettato per funzionare correttamente e stare bene, sia fisicamente che psicologicamente. Ogni singola parte del nostro corpo, ogni cellula, funziona all'unisono con le altre per mandare avanti nel migliore dei modi questo straordinario e complesso macchinario, svolgendo una miriade di compiti che nemmeno la mente più sopraffina potrebbe immaginare. Siamo noi che poi, strada facendo, ci incasiniamo terribilmente fino al punto da stare male.
 

tisch

Utente
1 Aprile 2007
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Janus ha scritto:


Non odio le donne, disprezzo solo la loro ipocrisia. Parlano tanto di non guardare aspetto e soldi, quando in realtà a loro importa solo di una di queste, se non tutte e due. Personalità e ca**ate varie sono un accessorio per loro. Se lo ammettessero sarei contento. Inoltre ho abbassato i miei standard più che ho potuto, il problema è che gli standard delle donne sono più alti di quelli di noi uomini; raramente ragazzi cercano donne sopra il loro stesso livello estetico, e se lo fanno si rendono conto che è inutile, e cercano una più adatta al loro livello. Le donne invece non lo fanno, si rifiutano di abbassare i loro standard altissimi perché credono di meritare solo ragazzi belli o carini quando magari loro sono le prime a non esserlo. Mi capita spessissimo di vedere ragazze brutte con ragazzi carini (ovviamente pieni di capelli), e quando mi capita capisco di non avere speranze.

Non ho mai detto che le donne non valgono nulla, e sono il primo ad ammettere che, essendo un cesso, è giusto che io venga rifiutato, è genetica, così deve essere e non posso (e non devo) farci niente. Vorrei solo che mi avessero solo rifiutato gentilmente, senza sentire il bisogno di umiliarmi e deridermi. Vorrei essere ignorato piuttosto che deriso e sfottuto senza aver neanche avuto occasione di aprir bocca. Cosa che invece mi succede ogni singolo giorno, persino da cesse schifose sovrappeso.


Un pò di donne le ho conosciute, e mi sono reso conto che spesso neanche loro sanno cosa vogliono....lo vogliono stro.nzo ma rispettoso, impossibile da raggiungere ma presente nella loro vita...
Quando dicono che badano al carattere e alla simpatia, o vanno a richiamare ricordi che sono stati installati nella loro mente quando erano bambine e leggevano le favole, oppure danno per scontato che devi essere fatto in una certa maniera, che quello è il minimo sindacale per poter pensare di star con loro, e che poi il carattere e la simpatia sono gli aspetti che fanno la differenza. Una iniziale cernita, di cui non parlano, a cui poi ne segue una seconda che invece dichiarano apertamente.


Comunque, credo che il tuo problema principale non sia tanto far bagnare una donna, ma qualcosa di ancor più basilare. Una cosa è essere rifiutato come partner, una cosa è non essere rispettato come essere umano. Pure io, come molti uomini, sono spesso stato rifiutato come possibile partner, ma mai mi hanno mancato di rispetto.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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non so dove vivi, io ho 32 giorni di ferie all'anno, magari poter viaggiare sempre, con quale stipendio poi? la realtà è che viviamo nei ritagli di tempo, non so questa parola nichilista da dove la tirate fuori, vi piacciono proprio le etichette devo dire.
 

marlin

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Milano
Marlin ha scritto:
Marlin ha scritto:
artiglio5825 ha scritto:
l'animale lo fa perche sente di farlo, non perche abbia progetti demografici in mente.


E secondo te perché sente di farlo ? Trattasi di riproduzione della specie, inutile girarci attorno, solo noi la evitiamo consciamente.

Non sto dicendo che dobbiamo riprodurci a dismisura (anche se servirebbe per ritornare a crescere economicamente, almeno qui da noi), sto chiedendo di meditare sulla sessualità e sulle sue conseguenze quando la si isola dal suo contesto naturale e biologico. Infatti se una cosa non serve al suo scopo ci si può sempre astenere dal farla.

Ciao

MA - r l i n
 

m4x

Utente
14 Novembre 2014
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Noi adottiamo un comportamento non naturale come il coito interrotto semplicemente perché ci siamo allontanati dalla natura, magari fosse il solo comportamento innaturale che ormai ci contraddistingue...

Artiglio 32 giorni di ferie non sono tanti, ma a lavoro non si accorgono che passi le giornate sul forum?

Comunque ci sono donne e donne, è sbagliato generalizzare, io di donne ne ho conosciute tante e ognuna è diversa.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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ci sono animali e animali chiaramente ma credo che lo facciano in modo un po automatico senza sapere che la conseguenza di quello che fanno sia collegato alla nascita di figli, se ci pensi anche a due giovani poco esperti capita che lo facciano senza sapere le conseguenze di quel gesto, figurati se lo capisce un animale.

sono nella media nazionale m4x, non sono poche in teoria.