Per Dalì e non solo...

geko

Utente
14 Febbraio 2005
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voglio solo spiegarti il mio operato perchè ho letto nel tuo discorso delle argomentazioni serie, certo critiche e accorate, ma comunque che restavano sempre entro il limite della buona educazione.
Ed è questo il livello delle discussioni che avrei sempre voluto.

Vorrei dirti per quello che riguarda la cura Pastore sono stato uno dei primi ad indignarsi quando sono venuto a sapere della presunta metodologia di cura, soprattutto della segretezza, ed ho scritto che era da paragonare ad un alchimista medioevale e che chi sapeva e aveva le prove doveva denunciare.

Com'è andata a finire allora???, nessuno ha fatto nulla, e la discussione come al solito ha cominciato a venir fuori ciclicamente.

Adesso io non posso sapere se le cose che vengono dette sono vere o false, permetto all'inizio magari di manifestare il proprio malcontento, di prendere accordi per muovere azioni legali; però tutto il resto no! quando si esagera, si va incontro alla diffamazione, peraltro non supportata nè da nomi e cognomi nè da prove oggettive.

Quello che ho sempre detto è : ragazzi neanche io sono daccordo con l'operato del doc, se fosse verificato che è così andrebbe denunciato nelle sedi competenti da chi ha le prove oggettive.
A questo punto scusami ma di più cosa si doveva fare?
Partecipare ad un teatrino di accuse, che vengono fatte senza metterci la faccia?
Poi veramente non si riesce a vedere l'altro lato della medaglia?
Se fosse il dottore ad avere ragione e vennisse ingiustamente accusato?
Se clicchi su una pagina internet e vedi il tuo nome ingiustamente infamato da persone che non hanno un volto ed un nome non ti risenti? Non trovi che sia pubblicità negativa che intacca la tua professione?

Io non so dov'è la verità in questa situazione, ho solo pensato alle possibili ragioni di una parte e dell'altra, ed ho dato il beneficio del dubbio a tutti e due.

Questo credo che andrebbe fatto sempre, una discussione critica deve avere come presupposto la possibilità di incorrere in un errore; cosa che non è mai stata fatta, si va avanti per assunti, credendo che la propria posizione sià l'unica vera, senza mai fare autocritica.

Quanto al signor Cesare Ragazzi è un discorso molto meno delicato ed ha degli appigli legali molto diversi; veramente ragazzi volevate paragonare uno che vende parrucchini (che possono essere + o - apprezzati o costosi) con la prescrizione di terapie farmacologiche?
Capisco che ci sono punti di affinità, e sono perfettamente convi