Liberata Ingrid Betancourt
Con lei tre ostaggi americani
Le sue prime parole: Ringrazio Dio e l'esercito.
BOGOTA' - Con un blitz militare inaspettato e scaltro le forze armate colombiane hanno liberato Ingrid Betancourt. La notizia rimbalza nel mondo alle 21 e 10 ora italiana, circa le quattordici a Bogotà ed è giusto dire che emoziona il mondo intero. Prima di tutto voglio ringraziare Dio e i soldati della Colombia sono le sue prime parole raccolte da Radio Caracol poche ore dopo la liberazione.
La candidata alla presidenza della Repubblica colombiana era stata rapita il 23 febbraio 2002 dai guerriglieri delle Farc ed è rimasta sei anni e mezzo nella giungla nelle mani dei suoi rapitori. A dicembre aveva fatto recapitare una lettera che aveva straziato per la forza e al tempo stesso la disperazione di questa donna. Con lei sono stati rilasciati una quindicina di ostaggi tra cui 3 soldati americani e undici colombiani.
Liberati con un blitz. Gli ostaggi sono stati liberati con un'operazione militare - ha spiegato il ministro della difesa Juan Manuel santos - nella provincia di Miraflores, nel centro della Colombia. E' stato possibile possibile infiltrare nel primo cerchio delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia colui che aveva incarichi di sorveglianza di un importante gruppo di ostaggi. Il ministro dell'Interno Fabio Valenzia parla di operazione come uno non se la può immaginare neppure in un film.
Operazione Scacco. La liberazione, ha precisato il ministro, è stata resa possibile da un inganno: ai guerriglieri che detenevano gli ostaggi è stato comunicato un falso ordine interno delle Farc secondo cui i sequestrati dovevano passare sotto il controllo del comandante del gruppo armato, Alfonso Cano. In questo modo, ha raccontato Valencia, è stato possibile mandare un elicottero nella zona dove si trovavano gli ostaggi senza destare i sospetti dei guerriglieri.
Durante il blitz sono stati catturati due guerriglieri delle Farc. L'operazione era organizzata in tre fasi: la prima ha consistito nell'individuazione della zona dove gli ostaggi erano trattenuti dalle Farc, nella regione di Guaviare (sud del paese) un lavoro di intelligence e infiltrazione della cupola del gruppo guerrigliero; la seconda fase nell'operazione di liberazione. La terza fase, ha aggiunto il ministro Padilla de Leon, consisteva nel piano alternativo preparato in caso l'operazione di riscatto fallisse. Ma non ce n'é stato bisogn
Con lei tre ostaggi americani
Le sue prime parole: Ringrazio Dio e l'esercito.
BOGOTA' - Con un blitz militare inaspettato e scaltro le forze armate colombiane hanno liberato Ingrid Betancourt. La notizia rimbalza nel mondo alle 21 e 10 ora italiana, circa le quattordici a Bogotà ed è giusto dire che emoziona il mondo intero. Prima di tutto voglio ringraziare Dio e i soldati della Colombia sono le sue prime parole raccolte da Radio Caracol poche ore dopo la liberazione.
La candidata alla presidenza della Repubblica colombiana era stata rapita il 23 febbraio 2002 dai guerriglieri delle Farc ed è rimasta sei anni e mezzo nella giungla nelle mani dei suoi rapitori. A dicembre aveva fatto recapitare una lettera che aveva straziato per la forza e al tempo stesso la disperazione di questa donna. Con lei sono stati rilasciati una quindicina di ostaggi tra cui 3 soldati americani e undici colombiani.
Liberati con un blitz. Gli ostaggi sono stati liberati con un'operazione militare - ha spiegato il ministro della difesa Juan Manuel santos - nella provincia di Miraflores, nel centro della Colombia. E' stato possibile possibile infiltrare nel primo cerchio delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia colui che aveva incarichi di sorveglianza di un importante gruppo di ostaggi. Il ministro dell'Interno Fabio Valenzia parla di operazione come uno non se la può immaginare neppure in un film.
Operazione Scacco. La liberazione, ha precisato il ministro, è stata resa possibile da un inganno: ai guerriglieri che detenevano gli ostaggi è stato comunicato un falso ordine interno delle Farc secondo cui i sequestrati dovevano passare sotto il controllo del comandante del gruppo armato, Alfonso Cano. In questo modo, ha raccontato Valencia, è stato possibile mandare un elicottero nella zona dove si trovavano gli ostaggi senza destare i sospetti dei guerriglieri.
Durante il blitz sono stati catturati due guerriglieri delle Farc. L'operazione era organizzata in tre fasi: la prima ha consistito nell'individuazione della zona dove gli ostaggi erano trattenuti dalle Farc, nella regione di Guaviare (sud del paese) un lavoro di intelligence e infiltrazione della cupola del gruppo guerrigliero; la seconda fase nell'operazione di liberazione. La terza fase, ha aggiunto il ministro Padilla de Leon, consisteva nel piano alternativo preparato in caso l'operazione di riscatto fallisse. Ma non ce n'é stato bisogn