Non mi trovi d'accordo sulla mancanza di carezze e quindi di affetto, perchè implicitamente si asserisce che la persona calva è debole e carente di attenzioni, e che quindi possiede, in altri termini, una menomazione affettiva rispetto ad altri.
Tuttavia, io sono fermamente convinto che l'identicazione con il padre gioca un ruolo centrale nell'aggravamento (non causa) della calvizie. Quindi ti ringrazio joko per avermi dato questo spunto.
Generalmente, se ci pensate bene, la predisposizione alla calvizie viene trasmessa da padre a figlio: le forme più comuni sono quasi identiche ai precedenti paterni.
Secondo Freud, verso i 5 anni di età, ogni soggetto maschio, nella propria fantasia inconscia attraversa un periodo lungo e tortuoso chiamato complesso edipico.
La risoluzione edipica prevede l'identificazione con il padre ed una piccola presa di distanza dalla madre. Nella realtà inconscia l'identificazione rappresenta il desiderio di eliminare il padre per conquistare, sessualmente, la propria madre. Successivamente, ogni atteggiamento o gesto paterno viene introiettato ed elaborato nel periodo di latenza (dai 6 ai 10 ani circa) ed acquisito nel proprio bagaglio personale e comportamentale. Ogni comportamento paterno verrà introiettato dal figlio come simbolo della propria virilità e delle caratteristiche maschili.
Ora, il padre in quanto tale non è molto importante. Non sono importanti le carezze o gli atteggiamenti affettivi, ciò che è davvero importante è il modo in cui viene percepito soggettivamente dal figlio.
Quindi se un padre viene percepito da un figlio come una persona vincente, allegra e soddisfatta della propria vita, è possibile che la calvizie non si istauri con eccessiva aggressività, essendo la calvizie, dal punto di vista sociale, un elemento di sottomissione psicologica (come è stato sottolineato nell'articolo di wikipedia aggiornato).
Se però il padre (con il quale ci identifichiamo fortemente) viene percepito fallimentare e poco incisivo nella propria esistenza, le precedenti esperienze identificatorie (dai 5 ai 14 anni) e le successive esperienze sociali (dai 14 in su) possono creare l'epserienza fallimentare che convince moltissime persone di essere inadeguati perchè si possiede la calvizie, quando in realtà ci si sente inadeguati come il proprio padre.
Se la calvizie è inevitabile, se è geneticamente determinata, anche i fallimenti paterni saranno inevitabili, perchè si possiede, per l'appunto, una caratterista genetica del nostro precedessore (questo è secondo me il timore inconscio della maggior parte dei preoccupati per la propria calvizie).
Nella realtà dei fatti la calvizie NON è geneticamente determinata perchè NON siamo i nostri genitori, ma questo processo (che si chiama separazione/individuazione) e che ci rende perfettamente indipendenti dalle figure primarie e ci consentono ad esempio di andarcene di casa e costituire un nuovo nucleo familiare, non sempre è facilmente raggiungibile, basti pensare a quanti bamboccioni sono ancora in giro al giorno d'oggi.
Ma anche se riuscissimo a diventare indipendenti, una parte della nostra personalità è sempre identificata con il padre ed è questo, probabilmente, il motivo per cui la predisposizione resterà sempre e la calvizie, in qualche modo, non si risolverà mai del tutto.
Tutto quadra alla perfezione, almeno nel mio modo di vedere, e si integra perfettamente non tanto con i complessi di inferiorità,ecc, quanto con l'acquisizione morfopsicologica di caratteristiche sottomesse (postura, sguardo basso, galea tirata) che rimandano ad un'identificazione paterna conflittuale e mal elaborata.
Secondo me possiamo parlarne ancora a lungo, avanti gli altri.
Ciao
p.s. ciò che ha scritto joko è assurdo per quanto riguarda le carezze e sciocchezze del genere, ma il pensiero di base è molto interessante ed a tratti anche intuitivo.