Oggi sentivo alla radio Valter Longo che diceva che da noi imperano le 4 P: Pane, Pasta, Pizza, Patate(ine), sin da bambini, infatti i problemi si impostano da bambini. La ns. è una malintesa dieta mediterranea, questa farebbe bene, ma noi non la seguiamo, siamo solo collocati sul Mediterraneo. Certo lui per la longevità dice che la carne non va mangiata più di tanto, insiste molto su legumi e verdure che però con la chetogenica non c'entrano molto. Mi è piaciuto perché ha detto che ci siamo inventati pure il mito della longevità di alcune zone d'Italia come l'Ogliastra in Sardegna. Dice che ci sono paesi dove sono tutti centenari, ma i paesi vicini hanno una vita media non elevata, selezione genetica più che buona alimentazione e stile di vita, ma a tutti piace pensare che in tutta la zona si viva al meglio.
Se c'è qualche dieta che si avvicina all'ottimale per la longevità questa è quella di Okinawa in Giappone, dove peraltro mangiano solo con vero appetito e si limitano all'80% del livello di sazietà, seguendo le indicazioni dei saggi orientali che dicono di alzarsi da tavola con ancora un po' di fame. Tuttavia lui non ritiene molto etica la restrizione calorica per la longevità in un mondo in cui ancora molto hanno restrizioni caloriche imposte dalla povertà e non campano a lungo. Questo approccio mi è piaciuto, così come l'indicazione di non essere troppo esagerati con le restrizioni e le proibizioni di alcuni cibi, anche per non avere poi un desiderio smodato di assumerli.
Ciao
MA - r l i n
Valter Longo sostiene la dieta mima digiuno, ahimè ci ha speculato abbastanza creando una dieta con prodotti confezionati che valgono 2 lire a prezzi esagerati. Questa stessa dieta potrebbe essere realizzata con semplici alimenti economici, per questo ha perso in credibilità. Detto questo il digiuno o la restrizione calorica obbliga il corpo a economizzare, a distruggere tutto ciò che non serve o funziona male perchè "inconveniente".
Il digiuno è l'altra faccia della medaglia della dieta chetogenica, poichè anche il semplice digiuno determina un aumento della chetonemia (da cui dieta chetogenica), per questo si ritiene (ma nulla ancora di provato) che forse i benefici del digiuno sono anche dovuti a questo.
Come ho già detto, la dieta mediterranea è spesso fraintesa. Alla sua base non ci sono i carboidrati, ma gli antiossidanti.
La dieta dell'italiano medio è troppo ricca in carboidrati, ma anche questa affermazione lascia il tempo che trova. La quantità di carboidrati dipende dal genere di attività fisica che si pratica, se sei sedentario (è sedentario anche chi fa un lavoro di ufficio e fa 3 ore di palestra a settimana ... che vuoi che siano 3 ore su 168?) hai un piccolissimo bisogno di carboidrati, e se ne mangi in quantità il corpo non è capace di gestirli.
Ho letto che si parlavano anche di cavernicoli prima ... Io penso che appunto la differenza fra noi e loro è proprio nell'attività fisica e la quantità Kcal introdotte e non un discorso carbo-centrico. Loro mangiavano semplicemente poco e per sopravvivenza e soprattutto il loro corpo doveva esprimere il meglio nei momenti di fame e digiuno con la caccia (non potevano conservare i cibi). Altro che spuntino pre-workout, ipoglicemia, e cavolate simili. Poi quello che non pensano i sostenitori della dieta paleo è che alla fine l'uomo si è evoluto nei millenni, si è allungata di 60 anni la vita media quindi i carboidrati in realtà potrebbero aver dato un vantaggio. Ovviamente la dieta Paleo ha la sua efficacia in alcuni ambiti (ovviamente ignorate Panzironi, che parla solo di una dieta Paleo dei poveri).
Popolazioni longeve? Genetica, attività fisica e spensieratezza (riguardo l'ultimo punto consiglio il libro "perchè le zebre non viene l'ulcera"). Ma ripeto, in particolare è l'attività fisica che ti protegge qualsiasi orrore alimentare (quasi dai).
Se un nuovo utente si registra su questo forum e chiede la lozione migliore, come se esistesse la soluzione magica per tutti, senza dire chi è e che problemi ha, sicuro provocherà un pò di rabbia ai più esperti, appunto perchè la terapia deve essere sempre personalizzata. Alla stesso modo esiste la giusta dieta per ogni individuo, non si può generalizzare così. Ma senza aver studiato mai nulla riguardo l'alopecia androgenetica, io penso che il numero di recettori o la sensibilità recettoriale di alcuni ormoni come il DHT non dipende dalla dieta. E' solo genetica. Poi se ci sono delle carenze, ovviamente peggiora più velocemente.
Poi, per esempio, la dermatite seborroica è su base infiammatoria? Allora si agisce sull'infiammazione. Alopecia areata è su base autoimmune? allora si agisce sul sistema immunitario (e qui una Paleo autoimmune va bene). Ora mi fermo oppure potrei continuare all'infinito. Saluti