Attenti alla Fina....nel senso più costruttivo del termine..nel senso di dire state allerta!
Cerco di essere più chiaro:
Un medico senza dubbio deve attenersi a dei protocolli ma conservare sempre spirito critico...di analisi...di dubbio...deve ascoltare il paziente...valutare i minimi cambiamenti ... perchè la medicina non è una scienza esatta e perchè con l'analisi più attenta si progredisce..si va avanti e non si resta legati al passato..ecco è così che la conoscenza evolve.
Quindi mi aspetterei che quando più pazienti ( e non dico due o tre ..ma già sarebbero sufficienti) lamentano degli effetti avversi ci si fermi ad interrogarsi...farsi sorgere il dubbio che magari una condizione di irreversibilità in una quota di pazienti si possa verificare, che se qualche sintomo che si ripete nei più non è poi psicologico ...e magari dopo aver perso tempo a studiare in modo assiduo i casi (perchè questa è la medicina) cambiare il metodo d'approccio...iniziare a valutare meglio per poter magari cambiare quei protocolli (o i protocolli sono dogmi?) ...essere il medico con spirito critico che davanti ai luminari dice io ho questi indizi...valutiamo meglio.
Forse mi sono spinto troppo in là...sono andato oltre il sistema solare...
Allora ritorno sul pianeta terra e per giunta con i piedi di piombo:..... quanto meno mi aspetterei il buon senso dispensando consigli oggettivamente coerenti senza appellarsi a protocolli e senza creare barriere...
Semplicemente spendere queste parole:
Per chi inizia il trattamento con fina un consiglio... valutate le vostre condizioni fisiche prima di assumere la fina, soprattutto aspetti legati all'apparato genitale sia attraverso un' analisi personale (dimensioni dei testicoli...capacità di mantenere un'erezione soddisfacente...presenza di erezioni notturne e mattutine) sia valutazioni strumentali oggettive (dosaggi ormonali..per esempio).
Partire con la cura e valutare eventuali sintomi avversi..ripetere le analisi e così via...
Questo che tipo di approccio sarebbe?..sicuramente un approccio che tiene conto della salute del paziente e un approccio che permette di raccogliere anche dati oggettivi che magari possono servire ( e qui mi spingo nuovamente oltre il sistema solare) a cambiare i protocolli rilasciati sul monte Sinai!
Ciao Ciao
Cerco di essere più chiaro:
Un medico senza dubbio deve attenersi a dei protocolli ma conservare sempre spirito critico...di analisi...di dubbio...deve ascoltare il paziente...valutare i minimi cambiamenti ... perchè la medicina non è una scienza esatta e perchè con l'analisi più attenta si progredisce..si va avanti e non si resta legati al passato..ecco è così che la conoscenza evolve.
Quindi mi aspetterei che quando più pazienti ( e non dico due o tre ..ma già sarebbero sufficienti) lamentano degli effetti avversi ci si fermi ad interrogarsi...farsi sorgere il dubbio che magari una condizione di irreversibilità in una quota di pazienti si possa verificare, che se qualche sintomo che si ripete nei più non è poi psicologico ...e magari dopo aver perso tempo a studiare in modo assiduo i casi (perchè questa è la medicina) cambiare il metodo d'approccio...iniziare a valutare meglio per poter magari cambiare quei protocolli (o i protocolli sono dogmi?) ...essere il medico con spirito critico che davanti ai luminari dice io ho questi indizi...valutiamo meglio.
Forse mi sono spinto troppo in là...sono andato oltre il sistema solare...
Allora ritorno sul pianeta terra e per giunta con i piedi di piombo:..... quanto meno mi aspetterei il buon senso dispensando consigli oggettivamente coerenti senza appellarsi a protocolli e senza creare barriere...
Semplicemente spendere queste parole:
Per chi inizia il trattamento con fina un consiglio... valutate le vostre condizioni fisiche prima di assumere la fina, soprattutto aspetti legati all'apparato genitale sia attraverso un' analisi personale (dimensioni dei testicoli...capacità di mantenere un'erezione soddisfacente...presenza di erezioni notturne e mattutine) sia valutazioni strumentali oggettive (dosaggi ormonali..per esempio).
Partire con la cura e valutare eventuali sintomi avversi..ripetere le analisi e così via...
Questo che tipo di approccio sarebbe?..sicuramente un approccio che tiene conto della salute del paziente e un approccio che permette di raccogliere anche dati oggettivi che magari possono servire ( e qui mi spingo nuovamente oltre il sistema solare) a cambiare i protocolli rilasciati sul monte Sinai!
Ciao Ciao