Buonasera a tutti, per me è ovviamente un onore e una cosa che mi riempie di orgoglio essere citato dalla redazione di calvizie.net.
Questo indica che qualcosa di buono è stato fatto e che le foto mostrate evidenziano un miglioramento anche se ancora non si riesce a capirne la portata.
Vorrei fare un preambolo e tre considerazioni che per me sono fondamentali circa l'interessantissimo articolo scritto dalla redazione.
Introduco la questione chiarendo che mai ho detto, e se l'ho detto era in un momento di euforia, che le tecniche da me sperimentate sono migliori delle cure mediche e soprattutto mai nessuno ha detto che ci vuole minor tempo rispetto alle cure mediche e soprattutto che le tecniche vanno utilizzate per poco tempo.
È ovvio che il fattore praticità ed efficienza di tutte le risorse in campo( tempo, denaro) sono fondamentali per la riuscita di qualsiasi pratica che venga protratta nel tempo.
Detto questo passiamo alla prima considerazione ed iniziamo la fiaba( ripeto non sono un dottore)
Secondo il mio modesto parere è limitativo dire che queste tecniche sono semplicemente meccaniche.
Applicando le tecniche il sangue buono arriva dove deve arrivare e tutti i processi chimici che prima avvenivano in un stato di impoverimento avvengono in modo corretto.
Come sappiamo la vita del capello è controllata attraverso un controllo ormonale, un controllo metabolico e un controllo autoctono/paracrino. Almeno i primi due tipi hanno a che fare con il sangue. Nel primo caso gli ormoni importanti per il ciclo di vita del capello arrivano nelle zone deputate attraverso il sangue e così avviene nel secondo caso dove ad essere importante per il ciclo di vita del capello è il glucosio ed anche esso arriva nelle zone deputate attraverso il sangue. Ora immaginiamo che il sangue sullo scalpo arrivi ma sia lento, a volte stazionario e che lo scambio di tra sangue e le cellule ci sia ma non avvenga in modo corretto e bilanciato.
Tutto ciò non può che comportare uno sbilanciamento almeno nel controllo ormonale e metabolico che può comportare tutti i disastri che stiamo combattenti.
La seconda considerazione ed il continuo della favola( ripeto non sono un dottore) riguarda l'esempio fatto sulla vascolarizzazione. A questo punto ,sempre nell'ottica del ragionamento che stiamo facendo, mi sembra chiaro che non è la quantità che fa la differenza ma la qualità.
Non importa quanti capillari ci siano ma come essi vengono nutriti.
La terza considerazione in realtà è una richiesta di spiegazioni su questa parte dell'articolo che sempre con riferimento ai problemi della circolazione afferma questo:
"Sembrerebbe quadrare tutto, ma una simile ipotesi non spiega perché la calvizie sia meno diffusa tra le donne e perché comunque la calvizie femminile assuma una forma diffusa che si estende su tutte le parti della testa e di solito risparmi l’attaccatura centrale. In altre parole, viene eliminato il ruolo degli ormoni che sono invece fondamentali nella calvizie comune rifacendosi a una questione puramente fisico-meccanica che è a dir poco molto riduttiva."
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https://calvizie.net/calvizie-e-circolazione-sanguigna-sono-correlate/
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Anche perché, secondo la mia fiaba, se ragioniamo prendendo in considerazione anche le donne la teoria della circolazione sanguigna si rafforza.
Saluti