Pubblicati i risultati di 5 anni con Propecia

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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15 Marzo 2001 – Gli scienziati hanno finalmente pubblicato gli attesissimi risultati del test quinquennale sull’uso di Propecia al 59° meeting annuale della American Academy of Dermatology a Washington DC la settimana scorsa. (articolo da Hairlosshelp.com)

I risultati hanno mostrato che, se da un lato Propecia ha continuato nel lungo periodo a prevenire la caduta, si è però avuta una progressiva diminuzione dei capelli cresciuti lungo l’arco dei 5 anni.
Secondo uno dei relatori, la dottoressa Elise Olson, il conteggio totale dei capelli e la percentuale di risponditori al farmaco ha continuato a ridursi nel 4° e 5° anno di trattamento così come avvenuto nel 2° e 3°.
Tale riduzione è stata relativamente bassa [rispetto a] quella, più evidente, verificatasi durante il 2° anno, durante il quale il quantitativo di capelli cresciuti, rispetto alla situazione di base, è sceso da 90 a 80.
Dopo il 5° anno i capelli cresciuti rispetto all’inizio erano 40 [tali quantitativi si intendono come densità, ovvero numero di capelli su unità di area].

Tuttavia le notizie non sono esclusivamente negative. Non c’è confronto tra i risponditori al farmaco e coloro che hanno assunto il placebo.
Se siete buoni risponditori a Propecia, dopo 5 anni di assunzione avreste pur sempre 40 capelli in più rispetto all’inizio.
Viceversa, chi non usa Propecia perde considerevoli quantitativi di capelli, mediamente 220 in meno rispetto all’inizio. Ciò significa che vi ritrovereste con 260 capelli in più rispetto al non usare Propecia, ovvero 220 che non sono caduti, più 40 nuovi capelli.

Secondo lo studio, nel primo anno il conteggio nei risponditori è aumentato in media di 90 capelli per pollice quadro [un pollice quadro=6.27 cm quadri, per cui 14.35 capelli].
Entro il 2° anno, il conteggio è sceso a 80 [12.76] (rispetto alla situazione di partenza), quindi circa 60 [9.57] rispetto all’inizio entro l’anno 3, 50 [8] entro l’anno 4, e poco più di 40 [6.38] capelli per pollice quadro rispetto al riferimento iniziale entro l’anno 5, il che mostra che il conteggio è aumentato considerevolmente nel primo anno, per poi scendere, tuttavia, di più del 50% entro lo scadere del 5° anno.

Invece, gli utilizzatori di placebo hanno avuto risultanze decisamente peggiori.
Hanno perso circa 30 capelli per pollice quadro [4.78] nel primo anno, quindi circa 80 entro il 2° anno, più di 100 [16] entro il 3°, e più di 160 [25.5] entro il 4°.
Entro lo scadere del 5° anno, gli utilizzatori di placebo hanno perso 220 capelli per pollice quadro [35] rispetto al loro riferimento iniziale, ciò la situazione dalla quale partivano.

Secondo il Dr. Richard Lee, che opera alla Regrowth Hair Clinic di Los Angeles, e che prescrive Finasteride (Propecia) a migliaia di pazienti da molti anni:

“Le conclusioni dello studio lungo 5 anni consecutivi su Propecia non sono sorprendenti. I punti salienti sono che (1) i pazienti che sono risponditori continuano a diminuire dopo il primo anno di uso (2) il conteggio complessivo nei pazienti che proseguono la terapia con Propecia continua a ridursi anch’esso dopo il primo anno.
Tuttavia, il confronto con un gruppo di controllo di utilizzatori di placebo negli stessi 5 anni ha mostrato che assumere Propecia aiuta certamente a migliorare o perlomeno mantenere i capelli.

“Sebbene abbiamo ottenuto un alto livello di conoscenza sull’alopecia androgenetica (più comunemente denominata ‘male pattern baldness’ [MPB], calvizie maschile ereditaria) nel corso degli ultimi due decenni, ci sono ancora punti centrali dei quali siamo ignoranti.
Sicuramente, ridurre i livelli di DHT nello scalpo apporta benefici nel trattare la MPB, ma la sola riduzione del DHT non fornisce la soluzione alla MPB.
Peraltro, stiamo tutti caldeggiando l’anticipazione della messa in circolazione di dutasteride come farmaco dotato di duplice effetto inibitore sugli enzimi 5-alfa riduttasi; ci sono ancora riserve riguardo alla sua efficacia e/o sicurezza.
Ipotizzo che queste riserve possano valere per ogni farmaco che impedisca completamente la sintesi del DHT nell’organismo.”

In termini più positivi, sembra che meglio si risponde al farmaco, più a lungo si manterranno i risultati.
Secondo i riscontri fotografici, il calo nel conteggio dei capelli sono in buona parte circoscritti alle persone che hanno ricevuto inizialmente i minori benefici da Propecia.
Alcuni soggetti che non hanno rilevato cambiamenti, pur mantenendo i propri capelli, lungo i primi anni, o che hanno mostrato soltanto lievi miglioramenti, hanno cominciato ad avere una riduzione nella crescita.
Quelli che hanno avuto miglioramenti da moderati a notevoli hanno mantenuto i loro risultati.

Nessun utilizzatore di Propecia ha avuto una riduzione nel conteggio particolarmente alta, rispetto a circa il 19% degli utilizzatori di placebo [vuol dire : i quali invece l’hanno avuta molto alta].
Un timido 3% di utilizzatori di Propecia ha mostrato una moderata riduzione, rispetto ad un 31% degli utilizzatori di placebo [anch’essi con moderata riduzione], e il 7% dei pazienti ha mostrato un leggero decremento rispetto al 25% degli utilizzatori di placebo.
Il 42% degli utilizzatori di Propecia non ha rilevato cambiamenti nella propria situazione, a confronto con il 19% degli utilizzatori di placebo [anch’essi senza miglioramenti]; il 22% ha avuto un leggero miglioramento rispetto al 6% dei placebo, il 21% ha avuto un moderato incremento rispetto a nessuno degli utilizzatori di placebo, e, cosa non da poco, il 5% costituito dai migliori risponditori ha mostrato un grande incremento [per nulla riscontrato nei non utilizzatori di Propecia], altrettanto notevole che negli anni precedenti.

Per quanto attiene agli effetti collaterali sessuali, nel primo anno il 3.8% dei pazienti ha avuto effetti collaterali, legati al farmaco, in ambito sessuale, a confronto con il 2.1% degli utilizzatori di placebo.
L’1.8% degli utilizzatori di Propecia ha avuto una riduzione della libido, l’1.3% ha avuto disfunzioni erettili, e l’1.2% problemi con l’eiaculazione.
Questo a confronto con l’1.3 degli utilizzatori di placebo con calo della libido, lo 0.7% con problemi nell’erezione, e lo 0.7% con disfunzioni nell’eiaculazione.
Questi dati sono calati negli anni successivi, per giungere all’anno 5, in cui solo lo 0.6% degli utilizzatori di Propecia ha avuto problemi sessuali, dei quali lo 0.3% con riduzione della libido, lo 0.3% con disfunzioni erettili, e nessuno con problemi nell’eiaculazione.
Nessun utilizzatore di placebo ha sperimentato effetti collaterali dopo 5 anni, anche se va detto che solo una piccola percentuale (23 degli iniziali 934) del gruppo del placebo ha continuato ad assumerlo dopo i cinque anni dello studio.

Tuttavia secondo il Dr. Lee i dati potrebbero non dire tutto:

“Non sono mai stato d’accordo con i dati della Merck sull’incidenza di effetti collaterali legati all’uso di Propecia nei primi periodi. La mia esperienza con finasteride è che la percentuale di pazienti con effetti collaterali di riduzione della libido, disfunzioni erettili e/o problemi nell’eiaculazione è circa 5 o 6 volte maggiore del 3.8% che la Merck riferisce.
Inizialmente la Merck dichiarò che l’incidenza degli effetti collaterali era minore del 2%. Poiché diagnosticare una ‘riduzione della libido’ è piuttosto vago, ho più volte richiesto una copia degli studi clinici originali della Merck. In ogni occasione ciò mi è stato negato.
Non sorprende che l’incidenza degli effetti collaterali si sia ridotta notevolmente nel quinto anno d’uso.
I pazienti che effettivamente hanno avuto effetti collaterali trovano semplicemente intollerabili questi effetti per cinque anni. Tenendo conto di questo, il dato dello 0.6% degli utilizzatori di Propecia aventi effetti collaterali sessuali dopo cinque anni di uso suona come scorretto e fuorviante.

Dunque la conclusione che si trae da questi risultati quinquennali è chiara.
Per quelle persone che rispondono positivamente all’uso di Propecia, Propecia farà al più crescere nuovi capelli, e al peggio manterrà i capelli attuali con ricrescita minima.
Ragione di più per usare un trattamento pluri-attivo per massimizzare i risultati possibili. Non c’è dubbio che i risultati sarebbero stati molto superiori se i partecipanti allo studio avessero usato Rogaine in aggiunta a Propecia.

Le ultime parole spettano al Dr. Lee:
“Continuerò a raccomandare la prescrizione di Propecia, perché ritengo che sia un trattamento sicuro ed efficace per la MPB.
E’ gratificante avere i risultati dello studio quinquennale su Propecia perché ci fornisce informazioni aggiuntive riguardo alla sua efficacia, così come i suoi limiti”.

articolo originale in inglese su: Hairlosshelp.com

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