Mezzo secolo dal primo trapianto di capelli

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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Nei più moderni sistemi per sconfiggere la calvizie si punta oggi all’innesto capello per capello e si spera in futuro nella clonazione dei capelli.

Sono passati 50 anni da quando il chirurgo Norman Orentreich, nel 1953, negli Usa, fece il primo trapianto di capelli. Tecnicamente fu un successo. Era stata trapiantata un’ isoletta di capelli dalla zona donatrice all’area calva.

Allora sembrava impossibile che i bulbi attecchissero e invece l’esperimento riuscì. Ma i capelli spuntavano a ciuffetti ed il risultato estetico era poco naturale. Rimaneva, però, un ulteriore obiettivo: il trapianto capello per capello. Oggi la tecnica mono-bulbare si è affermata ovunque, soppiantando le vecchie, antiestetiche ”isolette”. Da una striscia di cuoio capelluto si ricavano fino a 2000 micro-innesti, da uno, due, tre capelli che vengono trapiantati sulla linea frontale, con risultati di assoluta naturalezza.

Oggi, solo nell’ Unione Europea, i calvi sono 30 milioni e un esercito di sessantamila uomini ogni anno si sottopone all’auto trapianto. Nel 1995 gli uomini che si sottoponevano a trapianto erano la metà. Nel 2005 saranno il doppio e l’Europa raggiungerà la media degli Stati Uniti, dove il trapianto di capelli è da tempo chirurgia di massa.

A Roma si è appena svolto il Congresso mondiale di chirurgia della calvizie. Per i calvi il futuro riserva la speranza dei bulbi clonati, ma per chi si opera oggi l’informatica offre già la possibilità di pianificare, prima di entrare in sala operatoria, l’intervento ”capello per capello”. Il computer ha razionalizzato le procedure, pianificando il numero di capelli trapiantati per centimetro quadrato e restituendo un nuovo look, anche dopo anni di completa calvizie. Bastano 3-4 ore per trapiantare tre-quattromila capelli.

Un calvo perde in media 20-30.000 capelli, mentre se ne possono prelevare solo 10-15.000, che devono pertanto essere ridistribuiti in maniera oculata. Questo limite cadrà entro il 2020, quando da un solo bulbo si potranno coltivare in vitro i 30.000 necessari al completo reintegro: a quel punto la calvizie sarà sconfitta per sempre.
(fonte: Newton.rcs.it)

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