Il ruolo degli ormoni androgeni nell’uomo e nella donna

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Gli steroidi appartenenti a questa classe sono presenti in quantità apprezzabili sia nella donna che nell’uomo, anche se è in quest?ultimo che esplicano la loro principale attività biologica.

Nell’organismo femminile i principali sono il Testosterone, l’Androstenedione ed il Deidroepiandrosterone solfato (DHEAS) che ha origine principalmente nella corteccia surrenale.
L’iperandrogenismo porta nella donna a disturbi nella fertilità ed a mascolizzazione. Come tutti gli ormoni steroidei, agiscono attraverso i recettori intracellulari specifici; a questo proposito occorre sottolineare che il testosterone non è l’ormone attivo a livello recettoriale, ma bensì lo è il diidrotestosterone (DHT), che si forma nella cellula bersaglio in seguito alla riduzione enzimatica del doppio legame tra il carbonio C4 ed il carbonio C5 ad opera della 5a riduttasi. Nell’uomo i principali androgeni biologicamente attivi sono il Testosterone ed il DHT.

Anche nell’organismo maschile, in alcuni tessuti (pelle, prostata e vescicole seminali), il Testosterone agisce praticamente come preormone, in quanto a livello cellulare l’azione viene svolta dal DHT in seguito alla conversione enzimatica.
In altri organi il Testosterone esercita invece la sua azione androgena direttamente.
L’attività biologica degli altri androgeni come l’Androstenedione, il Deidroepiandrosterone solfato e l’Androsterone è, confrontata con quella del Testosterone, molto ridotta (da 5 a 20 volte).

 

Schema del metabolismo degli ormoni androgeni.

Nell’uomo il Testosterone, prodotto dalle cellule di Leydig nei testicoli, stimola la spermatogenesi, la crescita e la funzione delle ghiandole sessuali secondarie e la crescita dei peli; agisce inoltre da anabolizzante sui muscoli e sulle ossa. Il Testosterone è veicolato nel circolo sanguigno da una b globulina, designata con il nome di Testosterone binding globulin (circa il 98 % è legato).
La quota libera è considerata la parte metabolicamente attiva dei livelli totali di Testosterone.

Il DHEAS e l’Androstenedione vengono elaborati nella zona reticolare del corticosurrene attraverso la via biosintetica che parte dal Pregnenolone ed arriva al Testosterone.

L’Androstenedione da origine a quella piccola parte di Testosterone secreta dal corticosurrene mentre a livello testicolare è un prodotto di trasformazione del Testosterone stesso. E’ il più importante androgeno secreto dall’ovaio e ciò avviene da parte delle cellule luteiniche e della granulosa.  Può essere eliminato sotto forma di estere dell’acido glucuronico e/o solforico oppure, dopo varie trasformazioni, entra a fare parte del gruppo dei 11 ossi 17 chetosteroidi. Durante il ciclo mestruale i livelli aumentano in fase preovulatoria (quando il contributo ovarico è preponderante); anche per l’androstenedione esiste un ritmo circadiano analogo a quello del cortisolo.

Il Deidroepiandrosteronesolfato (DHEAS) è un ormone secreto sotto forma di solfato (coniugazione in C3), in massima parte dalla corteccia surrenale: i suoi precursori si possono considerare il Colesterolosolfato, il Pregnenolonesolfato e il 17a-OHProgesteronesolfato.

Il DHEAS viene eliminato con le urine dove costituisce la quota maggiore dei 17a chetosteroidi.
Il ruolo del DHEAS nell’ambito della ghiandola surrenale è quello di ?effettore enzimatico? in quanto, in equilibrio con il DHEA (non coniugato), regola l’attività di due enzimi di fondamentale importanza per la biosintesi steroidea surrenale: la 3b-deidrogenasi e la 11-bidrossilasi. Un altro importante ruolo intrasurrenale è quello di substrato (per l’Androstenedione e quindi per il Testosterone) e di prodotto di detossicazione della ghiandola surrenale, interpretabile come riserva e come scarico metabolico della corteccia surrenale. Il DHEAS si può inoltre considerare un precursore degli Estrogeni a livello placentare, dove viene concentrato sia il DHEAS proveniente dalla corteccia surrenale fetale, sia quello che si forma dalla steroidogenesi placentare. I livelli di concentrazione nell’adulto rimangono pressoché costanti fino a 45-50 anni, dopodiché si ha un progressivo decremento.

Il Diidrotestosterone (DHT) è l’androgeno più potente. Viene secreto direttamente dal surrene e dall’ovaio, oltre che derivare in parte dalla
conversione periferica del Testosterone. Nei tessuti viene metabolizzato a sua volta in Androstenediolo. Il DHT aumenta progressivamente dalla nascita fino alla fine della pubertà. Non ci sono significative modificazioni dei suoi livelli plasmatici durante il ciclo mestruale.

(source: www.minerva.unito.it/)

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