Fallimento dell’intervento di autotrapianto di capelli dovuto alla prolattina.

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autotrapianto

Dr.ssa Silvana Franzini, Dr. Nicolas Lusicic, Dr.ssa Alejandra Susacasa. Hair Recovery Argentina, Buenos Aires, Argentina.

In questo interessante articolo si spiega come, nel corso degli anni, sia stato difficile associare chiaramente la perdita di capelli o la diminuzione di densità a fattori psicologici in pazienti sottoposti a intervento di autotrapianto, soprattutto quando è stata usata un’appropriata tecnica e quando la stessa è stata eseguita da un team specializzato.

Gli scienziati dell’Università di Amburgo hanno dimostrato che i follicoli piliferi dello scalpo umano possiedono i recettori per la prolattina, suggerendo un’azione di modulatore autocrino della crescita dei capelli da parte di questo ormone. I recettori per la prolattina rispondono dunque all’incremento dei livelli ormonali con l’inibizione dell’elongazione del fusto del capello e con lo sviluppo prematuro del catagen.

Lo scopo di questo studio è stato quindi quello di valutare il ruolo della prolattina sulla crescita dei capelli ed il suo impatto diretto sull’esito del trapianto. Sono stati perciò analizzati i livelli di prolattina in pazienti sottoposti ad intervento di autotrapianto di capelli con scarso risultato: nel 100% di questi pazienti i livelli di prolattina erano elevati.

Gli autori della ricerca sono perciò arrivati alla conclusione che l’incremento del livello dell’ormone prolattina è deleterio per i capelli e che, probabilmente, la loro caduta è la prima espressione dell’alterazione ormonale in assenza di altri segni clinici. Inoltre, è stato dimostrato che, differentemente dall’alopecia androgenetica, la prolattina colpisce sia i capelli dell’area frontale sia quelli dell’area occipitale dello scalpo.

Alla luce di questi fatti, premettendo che ulteriori approfondimenti sono necessari per chiarire il ruolo che la prolattina ha sul risultato di un trapianto, se esiste il sospetto di un alterazione ormonale, è utile che il paziente candidato all’intervento esegua un’analisi del livello dell’ormone prolattina.

Dott. Piero Tesauro


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