Tagliare i capelli corti serve a rinforzare i capelli diradati?

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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La debolezza dei capelli affetti da calvizie è a livello del bulbo pilifero, dove cause ormonali e genetiche danno inizio al processo di miniaturizzazione dei follicoli piliferi.

Il problema dunque non è all’esterno e non è in alcun modo legato alla lunghezza dei capelli.
I capelli corti hanno però vantaggio di essere meno esposti al rischio di trauma fisico rispetto a quelli lunghi, cioè spezzarsi o annodarsi durante la pettinatura.
Tuttavia, gli studi recenti di Follica, che sta sviluppando un metodo di trattamento con dermoabrasione del cuoio capelluto, sembrerebbero dimostrare che le cose non stanno proprio così, e quella che per decenni è stata considerata una “leggenda” potrebbe essere clamorosamente rivalutata.
Gli studi partono dal presupposto che nelle zone dello scalpo che subiscono traumi di un certo tipo i capelli siano stimolati a …ricrescere!

Pare infatti che nell’antichità alcuni guerrieri si radessero il capo per non prestare appigli nei copro a corpo in battaglia e che molti lo facesseto con i metodi rudi del tempo ossia con lame (anche roventi presso alcuni popoli) che finivano per asportare anche strati di epidermide. Da qui probabilmente la constatazione che radersi portasse a migliorare la capigliatura (si tenga conto che nei topi dermoabrasi si assiste a una modesta ricrescita di nuovi follicoli tipo 10 per cm2, ma con i fattori di promozione delle proteine WNT questi nuovi follicoli diventano 140 !).

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