Follicoli in 3D, approfondiamo

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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Una recente notizia sulla stampa in 3D dei follicoli dei capelli è rimbalzata in rete e ha attirato la curiosità dei molti che hanno a cuore la sorte della propria capigliatura.

La fonte è peraltro più che autorevole trattandosi della famosa multinazionale dei cosmetici L’Oreal che svilupperebbe questo progetto in partnership con una società specializzata in “bioprinting”. Il progetto è piuttosto ardito, ma non del tutto campato per aria, qui pubblichiamo il testo delle notizia che ci è sembrato più esaustivo e corretto e concludiamo con un nostro commento in merito.

Dal sito SWZ, autore: Stefano Fossati

La stampa 3D potrebbe rappresentare la svolta nell´eterna lotta alla calvizie: il colosso della cosmetica L’Oreal ha siglato una partnership con la società francese di “bioprinting” Poietis, che ha realizzato un sistema per la stampa laser di strutture cellulari, allo scopo di realizzare follicoli che possano essere utilizzati negli impianti di capelli. Si tratta di un procedimento del tutto inedito, che secondo la stessa L’Oreal richiederà almeno tre anni di ricerche prima di poter essere applicato.

Il gruppo conduce da tempo ricerche su tessuti epidermici realizzati per mezzo della stampa 3D: ora intende sperimentare una tecnologia simile per giungere alla realizzazione di follicoli che potrebbero ridare i capelli alle persone affette da calvizie, anche se al momento gli stessi ricercatori invitano alla cautela. Una volta raggiunto l’obiettivo di ottenere follicoli artificiali con la stampa laser, ulteriori studi dovranno stabilire se potranno essere impiantati senza problemi negli esseri umani.

Un orecchio prodotto da una stampante 3D col “bioprinting” usando le cellule del paziente su
cui verrà poi trapiantato l’organo.

Poietis ha sviluppato negli ultimi due anni un innovativo processo di “bioprinting” basato sul laser per la realizzazione di tessuti organici, grazie al quale ha già creato cartilagini e altre strutture cellulari. Il procedimento richiede circa 10 minuti per stampare un frammento di pelle di un centimetro di larghezza e mezzo millimetro di spessore. La “fabbricazione” di un follicolo richiederebbe ancora più tempo, essendo composto da una complicata struttura di 15 diverse cellule: “E’ uno degli oggetti più complessi fra i progetti di bioprinting che abbiamo mai realizzato”, ammette Fabien Guillemot, amministratore delegato della società.

Il processo allo studio nei laboratori di L’Oreal e Poietis prevede il ricorso al laser bioprinting per ottenere dei tessuti organici che, una volta usciti dalla stampante,richiederebbero un certo tempo di “maturazione” prima di poter avviare la crescita di un capello. Come detto, comunque, lo studio è ancora nelle fasi iniziali: milioni di persone in tutto il mondo dovranno ancora pazientare qualche anno prima di affidare a una stampante la speranza di recuperare la chioma perduta.

Il sito del Corriere della Sera, invece parla addirittura di una stampa in 4D che considera anche la dimensione del tempo, ossia l’evoluzione nel tempo dell’organo creato, che riteniamo che per i follicoli dei capelli sia necessaria in considerazione della loro evoluzione nel ciclo del capello e per la produzione del fusto dei capelli, anche se ci sembra al momento una cosa dal sapore un po’ fantascientifico.

Commento della redazione di Calvizie.net

Riteniamo che la notizia sia interessante, ma che questo tipo di tecnologia possa essere resa fruibile tra molti anni e probabilmente dopo lo sviluppo delle altre tecniche per la rigenerazione e la clonazione dei follicoli. Attualmente i tre anni ipotizzati per lo sviluppo di questa tecnica nell’articolo di SWZ qui sopra riportato, devono essere intesi per la creazione dei primi follicoli artificiali funzionanti e non certo per la commercializzazione di un eventuale prodotto che comunque dovrà passare tutti i test richiesti per la sicurezza applicativa. Ovviamente questo avverrà solo quando e se la tecnica sviluppata risulterà economicamente sostenibile, dal momento che un organo complesso come il follicolo, almeno inzialmente, sarà prodotto singolarmente nell’arco di un’ora o anche più, quindi dovrà essere pure sviluppato un processo per la produzione su larga scala in tempi ridotti di numerosi follicoli, altrimenti i costi per disporre di questa tecnica risulteranno proibitivi e comunque non la renderanno conveniente.

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