Effluvio indotto da fattori chimici o metalli

Il telogen effluvium è un fenomeno molto comune che prevede una caduta abbondante di capelli. Può capitare che esso non sia un fatto stagionale, ma sia connesso a determinati fattori chimici e metalli. Vediamo quali.

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telogen effluvium e metalli

Il meccanismo del telogen effluvium e metalli e quello dell’alopecia provocata da agenti chimici non è stato ancora studiato approfonditamente come per il telogen effluvium indotto da farmaci,

Tuttavia, sia l’effluvio causato da farmaci che quello provocato da metalli non sono permanenti. Questo accade perché, in quasi tutte le forme di effluvio, l’assenza di fattori scatenanti consente una graduale ricrescita di capelli.

Telogen effluvium e metalli, effluvio e fattori chimici: quali elementi?

Tra i prodotti chimici e farmacologici e i metalli che possono causare il telogen effluvium, è necessario ricordare i seguenti.

  • Cloroprene monomerico/dimerico: viene prodotto durante la lavorazione della gomma;
  • Potassio tiocianato: utilizzato nel trattamento dell’ipertensione;
  • Trimetadione: anticonvulsivo utilizzato nel trattamento dell’epilessia;
  • Bismuto: utilizzato nella metallurgia, i suoi sali si trovano in alcuni antiacidi, antibatterici e in alcune formulazioni cosmetiche in cui conferiscono un colore perlato (rossetti, smalti per unghie e ombretti);
  • Sali di litio: sono utilizzati per la fusione dell’alluminio e si trovano in alcuni farmaci, come antidepressivi, antimaniacali e antipsicotici;
  • Iodio: un quantitativo eccessivo o scarso di iodio può avere effetti sulla tiroide fino a portare all’ipotiroidismo (scarsa produzione dell’ormone tiroideo) o alla tirotossicosi (eccessiva produzione di ormone tiroideo), ed entrambe queste condizioni comportano effluvio;
  • Ferro: sia l’eccesso, sia la carenza comportano effluvio;
  • Piombo: l’intossicazione da piombo è frequente in caso di contaminazione dell’acqua, in particolare in vecchie abitazioni in cui vi sono ancora tubi dell’acqua di piombo;
  • Oro: i sali d’oro possono talvolta contaminare le riserve d’acqua;
  • Alluminio: l’intossicazione da alluminio si riscontra prevalentemente dove le riserve d’acqua sono contaminate da solfato d’alluminio;
  • Arsenico: un veleno contenuto negli insetticidi, nei topicidi, nei fungicidi e nei conservanti per il legno;
  • Acido borico e borati: viene utilizzato in alcuni collutori, detersivi in polvere, rivestimenti ignifughi e pesticidi;
  • Mercurio: l’intossicazione da mercurio si riscontra in caso di contaminazione dell’acqua o di consumo di pesce o frutti di mare contaminati. Alcune riviste scientifiche hanno pubblicato indagini che rilevavano effetti dell’amalgama di mercurio sulla calvizie; vi sarebbero anche casi di calvizie indotta da tinture contenenti mercurio;
  • Selenio: il selenio tende a rimpiazzare la cisteina, la quale è di importanza fondamentale per una funzionalità ottimale del follicolo pilifero e nella produzione della fibra del capello;
  • Sali di tallio: vengono utilizzati nei topicidi e in alcuni trattamenti per il cuore (profusione cardiaca); è risultato presente anche come contaminante in un prodotto naturale cinese alle erbe;
  • Radiazione ionizzante: raggi X, raggi Gamma e raggi Beta;
  • Zinco: eccessi o carenze di zinco possono portare all’effluvio; in particolare, i condotti galvanizzati possono provocarne un’eccessiva assunzione;
  • Farmaci citostatici: utilizzati per la cura del cancro, questi agenti chimici esercitano un’azione antiproliferativa non specifica sulle cellule.

Un’attenzione particolare va riservata alle sostanze chimiche presenti nelle piante.

In particolare, il selenocistotione è un prodotto chimico che contiene selenio e che viene prodotto naturalmente dai leciti come la pianta de mono, originaria del Sud America.
Le piante della specie leucaena glauca contengono mimosina; mentre i semi di arbus precatorius contengono abrina, un veleno ad azione rapida. I tuberi di numerose famiglie di gigli contengono colchicina.

 

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